Rieti

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Due anni di lavoro, un investimento di circa 25.000 euro da parte di Sikkens per la consulenza tecnica sull’analisi degli intonaci, il supporto ai progettisti per lo studio e l’elaborazione dei cicli d’intervento e dei materiali da utilizzare. La cartella dei colori si compone di 90 tinte per supporti murali e per elementi in ferro e legno.

Il Piano del Colore e dell’Arredo Urbano di Rieti è finalizzato alla riqualificazione e alla tutela del patrimonio storico, culturale, architettonico ed ambientale a livello del colore e dell’arredo urbano, fornendo gli opportuni strumenti di monitoraggio delle azioni sul costruito. Il Piano è stato redatto come un vero e proprio strumento urbanistico, che stabilisce le coordinate di indirizzo nello svolgimento delle operazioni di coloritura, pulitura e restauro delle facciate e dei manufatti di arredo urbano, oltre a dettare le Norme Tecniche di Attuazione in riferimento al miglioramento del decoro dell’ambiente urbano.

Il Piano di Rieti, si colloca all’interno di un territorio molto strategico per le attività nel centro Italia. Dopo il Piano dell’Isola di Ponza, il Piano del Municipio II del Comune di Roma, e altre iniziative di carattere locale delle province laziali, con Rieti Sikkens conferma la sua presenza capillare tra i professionisti del settore e i grandi committenti. Sikkens da anni collabora con studi professionali e accademie, per la messa a punto di progetti di restauro e valutazione del colore degli edifici.

L’Amministrazione di Rieti ha ritenuto necessario dotare il proprio territorio del Piano del Colore e dell’Arredo Urbano al fine della conservazione, restauro, recupero, gestione del patrimonio edilizio esistente e per dare indicazioni sulla cura dell’ambiente nelle nuove zone di espansione urbana, per tutelare e promuovere le caratteristiche del paesaggio naturale e degli insediamenti storici del nucleo urbano e del territorio. Un Piano finalizzato alla tutela dell’identità del linguaggio architettonico e della storia dell’insediamento più antico, delle zone urbane consolidate, dei piccoli nuclei di aggregazione extraurbana, delle emergenze costruite nel rispetto delle peculiari caratteristiche del territorio, dando al contempo indirizzi per una migliore relazione tra aree costruite e spazi liberi nella nuova espansioni urbana. Il "Piano del Colore e dell’Arredo Urbano" quindi deve essere considerato come tutela e conferma delle connotazioni identificative dell’ambiente, segni antropologici dell’intervento dell’uomo nel tempo, legati alla cultura dei singoli insediamenti, oggi segni identificativi dei diversi spazi urbani e territori nei quali viviamo.

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